Era il 9 Marzo 2020 e l’Italia si fermava, per il suo primo lockdown. L’eroe di di casa usciva come se stesse andando in missione, solo per fare i necessari rifornimenti di cibo, imbardati dalla testa ai piedi e i più fortunati avevano potuto istituire  varie zone di decontaminazione che precedevano l’ingresso di casa. Oggi si vive con molta più serenità, il virus fa meno paura, un po’ lo abbiamo capito, un po’ lo abbiamo combattuto, stiamo tornando alla normalità. Quasi. Perché facciamo ancora (giustamente) un uso smodato di igienizzanti per le mani; chi non l’aveva ha acquisito poi la sanissima abitudine (made in Japan) di non entrare in casa con le scarpe e facciamo molta più attenzione a tutti i ricettacoli di mircorganismi e batteri che possono trovarsi nelle nostre case.  I serramenti, finestre e porte, sono uno di quei ricettacoli. Toccati in continuazione, nei vari e frequenti apri-chiudi,  non vanno trascurati durante le pulizie, esattamente come se si trattasse di un pavimento o di un sanitario.
A differenza di quest’ultimi, bisogna avere avere l’accortezza di scegliere i detergenti giusti, sufficientemente sanificanti ma al contempo non troppo aggressivi, per non rischiare di rovinare irreparabilmente e la superficie del serramento.
Non è  questo il caso del pannello in vetroresina Kronos il quale  presenta una superficie neutra, non porosa, antibatterica e antimicotica, decisamente sfavorevole alla moltiplicazione del virus.

Inoltre, data la sua grande resistenza, è possibile sterilizzare perfettamente il pannello in vetroresina Kronos, sia attraverso l’uso di detergenti chimici (che sconsigliamo in quanto solitamente contengono inquinanti) che attraverso vapore acqueo ad alta temperatura, soluzione decisamente meno impattante sull’ambiente. Questo procedimento consente di avere un pannello perfettamente pulito ed igienizzato, per una pulizia quotidiana.

Per una soluzione più duratura, richiesta solitamente da un utenza più specializzata e sensibile al problema, studi hanno dimostrato l’efficacia di trattamenti agli ioni d’argento che limiterebbero fortemente la riproduzione dei micro e nanoorganismi.

Periodicamente è possibile anche effettuare una pulizia con prodotti quaternari i quali, data la finitura del materiale, mantengono aderenza e possono durare molto a lungo.